Coco avant Chanel – L’amore prima del mito

Coco avant Chanel – L’amore prima del mito

Scheda Tecnica del Film

Titolo originale Coco avant Chanel
Lingua originale Francese
Paese di produzione Francia, Belgio
Anno 2009
Durata 105 min
Genere Biografico, drammatico
Regia Anne Fontaine
Soggetto Tratto dal libro di Edmonde Charles-Roux
   Sceneggiatura Anne Fontaine Camille Fontaine
  Produttore Caroline Benio, Philippe Carcassonne, Carole Scotta, Simon Amal
  Casa di produzione Haut et Court
  Distribuzione in italiano Warner Bros
 Fotografia Christophe Beaucarne
 Montaggio Luc Barnier
  Effetti speciali Alain Bignet, Régis Coque
 Musiche Alexander Desplat
  Scenografia Oliver Radot
Costumi Catherine Leterrier
Trucco Corinne Maillard
Cast degli Attori Principali
Coco Audrey Tautou
Étienne Balsan Benoît Poelvoorde
Arthur ‘Boy’ Capel Alessandro Nivola
Adrienne Chanel Marie Gillain
Emilienne d’Alençon Emmanuelle Devos

 

Il film ha ricevuto molte nomination:

  • Premi Oscar 2010, categoria Migliori costumi;
  • British Academy Film Award 2010: Miglior film straniero, Miglior attrice protagonista (Audrey Tautou), Miglior costume, miglior trucco;
  • Premio César 2010: Migliori costumi, Miglior Attrice
Protagonista (Audrey Tautou), Miglior attore non protagonista (Benoît Poelvoorde), miglior fotografia;
  • European Film Awards: Miglior Film Europeo scelto dal pubblico, Miglior colonna sonora, Migliori costumi;
  • Broadcast Film Critics Association: Miglior Film Straniero;

E ha ricevuto alcuni premi:

  • World Soundtrack Academy: Miglior colonna sonora
  • Festival du film de Cabourg: Swann d’oro al miglior attore (Benoît Poelvoorde).
La pellicola è tratta dal libro “L’Irrégulière ou mon itinéraire Chanel” tradotto in Italiano come “L’irregolare: Coco prima di Chanel” e in Inglese come “Chanel: Her Life, Her World – and the Woman Behind the Legend She Herself Created” della scrittrice Edmonde Charles-Roux, una biografia su Coco Chanel.
A livello globale, il film ha incassato più di 50.8 milioni di dollari.

Trama:

La pellicola tratta la storia della vita della stilista francese Coco Chanel. È ambientata in Francia tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900.  Il film comincia con la piccola Gabrielle e sua sorella mentre vengono portate all’orfanotrofio di Aubazine.  Qui Gabrielle Chanel tutte le domeniche per 15 anni aspetta invano che il padre venga a riprenderla, ma non arriverà mai. Raggiunta la maggior età, con la sorella, vanno a Moulins, dove di giorno lavorano come sarte nel retro di una bottega, mentre di sera si esibiscono in un caffè- cabaret, dove cantano per un pubblico di soldati ubriachi e prostitute. È proprio in questo caffè-cabaret che Gabrielle incontra Etienne Balsan, un ufficiale di cavalleria, che le dà il soprannome di Coco, dopo averla sentita cantare la canzone “Qui qu’a vu Coco.
Trasferitasi al castello di Etienne Balsan, che la tiene nascosta dai sui amici dell’alta società, Coco vive tra ozio e divertimento, mantenuta dal suo amante. Qui incontra quello che diverrà l’amore della sua vita. È Balsan che la presenta Arthut Capel detto Boy, un ricco industriale di Newcastle che si innamora a sua volta di lei.
 I due cominciano una relazione e Boy, che crede fermamente nelle capacità di Coco, le offre il suo aiuto economico per farle aprire un negozio a Parigi, dandole le ali per volare libera di essere se stessa.
È questo l’inizio della sua carriera, ma proprio durante la sua ascesa Boy Capel muore in un incidente d’auto. Coco, distrutta dall’evento, si butta completamente sul lavoro. Il film si chiude con la prima sfilata di Coco Chanel che segna il successo della stilista, rendendola famosa.

La mia recensione:

Un film elegante e coinvolgente, dove la regista Anne Fontaine ha curato nei minimi dettagli le ambientazioni dell’epoca. I costumi sono riproposti fedelmente; composti da cappelli voluminosi e vestiti appariscenti nelle classi agiate; umili, minimalisti e desaturati quelli di Coco, sottolineano fortemente il divario economico fra i vari ceti e l’importanza dello status sociale a cui nell’epoca si dava peso.
I meravigliosi abiti della collezione Chanel dell’epoca, che sono stati messi a disposizione per la produzione del film, rendono ancora più realistica l’adattamento. La sceneggiatura ha caratterizzato i personaggi dando loro spessore, rispecchiando appieno le convenzioni e le idee del tempo in cui è ambientato.
La fotografia è ben curata. Le riprese, dal punto di vista di Coco, sottolineano la sua innata predisposizione per l’osservazione come cultura di vita. I primi piani audaci su Audrey Tautou, perfetta nel ruolo di Coco Chanel, hanno saputo caricare di passione il personaggio che, tramite sguardi intensi, gesti e movenze delicate, è riuscita ad incantare lo spettatore mantenendolo incollato allo schermo attraverso un ipnosi emotiva. Audrey Tautou ha dato prova così del suo grande talento.
La trama si svolge soave, coinvolgendo lo spettatore. Lo colpisce intensamente e, in un susseguirsi di emozioni, quali felicità, tristezza, disagio, grinta, scivola in maniera impercettibile dentro la storia, la vive appieno e si emoziona come se ne facesse parte.   
Anne Fontaine, con questa pellicola, fa un’analisi psicologica dell’epoca e di una donna, Coco Chanel, con i tratti fondamentali della sua personalità, come grinta e testardaggine. Che grazie alla sobrietà dei suoi modelli creati dal recycling degli abiti dei suoi amanti ai quali ha dato carattere e femminilità, è riuscita ad appiattire il divario sociale in un’epoca dove l’apparenza era tutto.
Coco usa la sua creatività di stilista come strumento di potere per liberare la donna dai condizionamenti culturali e liberare se stessa da una vita di sottomissione. Così confeziona cappellini vuoti per pensare e abiti semplici per emancipare una donna che vive in un ordine sociopolitico maschile.
Coco Chanel si ribella e usa tutte le armi che ha per lottare e andare contro ciò che la vita le sta dando. Imponendo il suo stile e la sua persona, trasforma il suo destino di povera e accondiscendente sartina, riuscendo a diventare una stilista famosa e un’icona senza tempo.

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